Interruttori differenziali di tipo B
Interruttori differenziali di tipo B: quando installazione è obbligatoria?
Le normative di mercato più recenti richiamano gli installatori all’utilizzo di interruttori differenziali di tipo B che devono esser presenti all’interno dei quadri di controllo e comando delle apparecchiature e degli impianti elettrici, domestici e industriali. Infatti, gli interruttori di tipo A e AC palesano qualche lacuna nel rilevare possibili dispersioni che potrebbero verificarsi nei moderni apparecchi che contemplano l’impiego di tecnologie elettroniche di potenza.
I differenziali di Classe B si presentano quindi più affidabili. Sebbene i dispositivi differenziali di tipo A e AC siano comunque conformi alle normative CEI EN 61008 e 61009, in caso di anomalie il loro funzionamento potrebbe essere compromesso e non attivarsi in caso di necessità.
Cos’è il differenziale?
L’interruttore differenziale è un dispositivo di sicurezza che interviene in caso di problemi relativi alla corrente, togliendo alimentazione e mettendo così in protezione tutte le apparecchiature e l’impianto elettrico della casa o dell’azienda. Se in ambiente domestico è sufficiente un interruttore per un’intera abitazione, nel campo industriale è opportuno prevedere un differenziale per ciascuna area operativa o, ancor più specificatamente, per ciascun macchinario, in modo da non fermare l’intera produzione in caso di attivazione.
Perché i vecchi differenziali A e AC danno problemi?
Premesso che gli interruttori A e AC non rientrano in un obbligo di sostituzione (cioè chi li ha non deve certo sostituirli per legge), in base alle installazioni e alla tipologia di applicazione potrebbero invece manifestare alcuni inconvenienti.
Sostanzialmente il sistema, nel suo complesso, potrebbe perdere di sensibilità causando un mancato o ritardato intervento del differenziale in caso di guasti. Inoltre, una eventuale manutenzione, sarebbe più complessa e meno rapida.
La marcatura dei differenziali in Classe B
In tutto ciò i differenziali in Classe B in ambiente domestico sono perfettamente riconoscibili grazie a una particolare marcatura che identifica la tipologia di prodotto installato, conforme alla normativa CEI EN 62423 e rispondente, comunque, alle norme CEI EN 61008 e CEI EN 61009. In ambito industriale la regolamentazione è ancor più specifica in quanto aggiunge anche la CEI EN 60947-2, che sviluppa prove e test aggiuntivi rispetto a quelli riportati nelle norme valide in ambito domestico.
I tipi di differenziali sul mercato e quello in Classe B
Capita sovente di avere dubbi sull’installazione obbligatoria di differenziali tipo B in occasione di impianti e macchinari che contemplano la presenza di un inverter che permette la variazione di velocità dell’azionamento.
Prima di fornire una risposta è opportuno conoscere le diverse tipologie di interruttori che sono presenti sul mercato, in relazione alle differenti tipologie di tensioni elettriche.
- Differenziali Tipo AC: questi sono pensati per rilevare le correnti residue sinusoidali in caso di guasto e vengono utilizzati per applicazioni piuttosto semplici e standardizzate in ambito civile o industriale. Sono interruttori differenziali molto diffusi che trovano impiego in larga scala.
- Differenziali Tipo A: richiamano le caratteristiche della serie precedente, rilevando però anche le tensioni residue cosiddette pulsanti in presenza di motori a corrente continua.
- Differenziali Tipo F: sono come quelli di Tipo A, ma intervengono pure in caso di corrente con frequenza multipla non superiore a 1 kHz e con altre svariate correnti.
- Differenziali Tipo B: sono sul mercato quelli più completi, in quanto capaci di attivarsi anche in presenza di correnti continue vere e proprie, quindi senza pulsazioni. In genere, questa problematica, è sinonimo di un guasto all’inverter.
Tornando al quesito iniziale, una risposta certa la fornisce la norma di riferimento dell’impiego obbligatorio degli interruttori differenziali di Tipo B, di cui riportiamo un estratto.
Norma di riferimento EN 61800-5-1: 2009
6.3.6.7 Corrente del conduttore equipotenziale di protezione
“[…] Quando si applica 4.3.10 b), deve esser inserita un’avvertenza nel manuale d’uso e sul prodotto deve essere apposto il simbolo n° 0434 della ISO 7000(2004-01) (vedere l’Allegato H). L’avvertenza deve essere la seguente: “Questo apparecchio può causare una corrente continua nel conduttore equipotenziale di protezione. Quando, per la protezione in caso di contatto diretto o indiretto, viene impiegato un interruttore differenziale (RCD) o un dispositivo di monitoraggio della corrente differenziale (RCM), sul lato alimentazione dell’apparecchio, è ammesso esclusivamente l’impiego di un RCD o RCM di Tipo B”.
Dallo scritto, si evince come la maggior efficacia di protezione di un macchinario o di alcune componenti da contatti indiretti dipenda dall’installazione obbligatoria di un differenziale di Tipo B. Qualora il produttore volesse prevedere un differenziale a protezione dei contatti indiretti, quello di Tipo B è d’obbligo.
Quando installare un differenziale di Classe B?
Oltre ai casi citati in precedenza, un dispositivo di protezione di Tipo B è necessario quando vi sono circuiti non lineari capaci di generare un guasto a terra, ad altra frequenza oppure con una alta componente di corrente continua. In generale si tratta di:
- raddrizzatori a due o a tre fasi
- raddrizzatori a semionda a spiccata capacità di livellamento
- raddrizzatori con fattore di potenza
- generatori di corrente continua come, ad esempio, per l’installazione di pannelli solari fotovoltaici
- inverter con frequenza variabile
Se per una lavatrice o lavastoviglie in ambito domestico è consigliato un interruttore differenziale F, per le colonnine a corrente alternata delle ricariche degli autoveicoli elettrici è consigliabile un interruttore differenziale di Tipo B, come pure per gli ambienti in cui vi sono macchinari a uso medico.
Anche i sistemi di continuità UPS e quelli di trasferimento STS, come anche le installazioni di impianti fotovoltaici e gli azionamenti a velocità variabile, comportano l’indicazione preferenziale per i differenziali di Tipo B. Lo stesso, è praticamente obbligatorio, nelle officine in cui vi sono delle saldatrici o dove c’è pericolo di scossa elettrica.
Condividi questo articolo con i tuoi amici e con chi pensi possa trovarlo utile. Scrivici alla pagina dedicata che trovi cliccando su questo Link.