Impianti EVAC – Sistemi di evacuazione sonora
Perché installare un impianto di evacuazione sonora (EVAC)
EVAC è la sigla di Emergency Voice Alarm Communication, ovvero l’impianto di evacuazione sonora che provvede a emettere una messaggistica sonora in caso di emergenza.
Il sistema permette infatti di diffondere preziose informazioni in caso di evacuazione e di migliorare la sicurezza di ogni stabile.
In questo articolo tecnico approfondiamo cos’è l’EVAC, cosa significa impianto EVAC, qual è la normativa di riferimento e quali benefici porta questo sistema sonoro in termini di sicurezza.
Cos’è l’EVAC?
L’impianto di evacuazione sonora o impianto EVAC (Emergency Voice Alarm Communication), è un sistema avanzato, che adempie alle normative EN 54-16 ed EN 54-24.
L’impianto EVAC ha la capacità di autodiagnosi continua dei propri componenti e ridondanza totale: anche il guasto di una o più parti non pregiudica la diffusione del messaggio di emergenza.
Perchè installare un impianto di evacuazione sonora?
Un impianto EVAC è indispensabile negli ambienti con grande presenza di pubblico, come ad esempio le metropolitane, le strutture sanitarie o i grandi parchi commerciali, per garantire un sistema di diffusione sonora e di allarme in grado di gestire le emergenze.
Tutto parte dalla consapevolezza che in una situazione di pericolo, la gestione delle comunicazioni è di fondamentale importanza.
I sistemi tradizionali ottico acustici come le insegne luminose, le sirene o i lampeggianti possono infatti fornire informazioni parziali sull’evento in atto e non spiegare chiaramente come le persone devono comportarsi in caso di emergenza.
In particolare, nei locali affollati l’emissione sonora e l’interpretazione del segnale potrebbero contribuire ad aumentare la preoccupazione delle persone coinvolte, influendo in modo negativo sulla gestione dell’emergenza.
Installare un impianto di diffusione sonora di emergenza consente invece di veicolare informazioni chiare, complete e comprensibili sulle azioni che devono essere intraprese nell’ambito di una o più aree specifiche.
Ma l’EVAC può avere anche una finalità supplementare alla diffusione dei messaggi di emergenza, ovvero quella di diffondere comunicazioni in situazioni di normalità (come gli annunci al pubblico) oppure musica. Naturalmente, in caso di allarme la priorità assoluta va ai messaggi di emergenza.
Protezione attiva antincendio: la progettazione dei sistemi di allarme vocale
Con l’entrata in vigore del codice di prevenzione incendi (D.M: 3/08/2015 e s.m.i), il sistema di allarme vocale EVAC viene classificato come impianto di protezione attiva contro l’incendio. Un’altra norma di riferimento per i sistemi di evacuazione vocale è la UNI 9795:2013 dove vengono richiamati al punto 4.2 (Componenti), funzione M (Funzione di controllo e segnalazione degli allarmi vocali) e funzione C (Funzione di allarme incendio).
Per realizzare gli impianti è indispensabile l’impiego di prodotti conformi alle norme:
- UNI EN54-4 (Apparecchiature di alimentazione);
- UNI EN54-16 (Apparecchiature di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale);
- UNI EN54-24 (Componenti sistemi allarme vocale: Altoparlanti).
La norma di riferimento per le fasi di progettazione, di installazione, di messa in servizio, di manutenzione e di esercizio è la UNI ISO 7240-19.
Progettare un sistema di allarme vocale per scopi d’emergenza
Un sistema di allarme vocale per scopi d’emergenza deve essere progettato, installato, messo in servizio, sottoposto a manutenzione e messo in servizio in conformità ai requisiti della parte 4 della ISO 7240.
Diversi sono gli aspetti che devono essere considerati nella progettazione di un EVAC – sistema di allarme vocale:
- Le normative di prevenzione incendi;
- Le norme tecniche di riferimento;
- Requisiti ed obiettivi di progettazione;
- Modalità di gestione delle emergenze e relativa pianificazione.
Anche se la componentistica è limitata, è bene considerare che la progettazione dell’architettura del sistema di allarme vocale è alquanto complessa. Per poter raggiungere il livello di intelligibilità del messaggio previsto dalla norma, è infatti necessario lo studio di un esperto di acustica.
È bene considerare, in ogni caso, che negli ambienti “acusticamente semplici” (la norma in questo caso applica un requisito qualitativo e non quantitativo…) che presentano un rumore di fondo non superiore a 65 dB, è possibile impiegare un metodo semplificato.
Questo metodo prevede specifiche per i diffusori:
- La distanza in aria libera tra un ascoltatore e un diffusore non sia superiore a 4,5 m (se monodirezionali) o 6 m (se bidirezionali);
- I diffusori abbiano una pressione sonora non inferiore a 75 dB;
- I diffusori vengano posizionati a una distanza, misurata tra i loro interassi, non superiore a 6 m (se monodirezionali) o 12 m (se bidirezionali);
- I diffusori vengano posizionati a un’altezza non superiore a 5 m;
Le caratteristiche del sistema EVAC
Secondo la norma che regola gli EVAC, il sistema di messaggistica di emergenza deve avere tutte le caratteristiche tecniche che lo rendano adatte allo scopo. Alla domanda: “quali caratteristiche deve avere un sistema EVAC” seguono risposte multiple. L’impianto EVAC deve innanzitutto essere realizzato seguendo le stesse direttive di un impianto di rivelazione fumi.
Nel dettaglio, si tratta della presenza di una sorgente di alimentazione di riserva in caso di si interrompa l’alimentazione primaria da rete. Questo permette al sistema EVAC di mantenere il minimo di autonomia, di solito 1 ora, prevista dalla normativa vigente. È importante che gli equipaggiamenti siano ignifughi, ovvero resistenti al fuoco almeno per il lasso di tempo pari all’autonomia minima garantita dalla sorgente secondaria. L’impianto deve quindi essere facile da attivare, sia in modo manuale che automatico, ed è fondamentale che il messaggio trasmesso dal sistema di allarme vocale sia facilmente udibile dal pubblico e comprensibile. Queste caratteristiche hanno grande valore, a fronte del fatto che l’attivazione si verifica in una situazione di emergenza che può far nascere panico fra i presenti.
Impianto EVAC normativa
La Norma CEI EN 50849 recepisce le sopracitate indicazioni nei seguenti criteri (Par. 4):
- alla rivelazione di qualsiasi allarme, il sistema deve immediatamente disabilitare o non tener conto di tutte le funzioni non collegate al suo ruolo di emergenza (es: musica o annunci generici);
- a meno che non sia danneggiato in conseguenza dell’emergenza o in riparazione o manutenzione, il sistema deve essere disponibile al funzionamento in qualsiasi momento. In caso di indisponibilità dovuta a riparazioni o manutenzione, si devono adottare misure per la messa in opera di mezzi di comunicazione alternativi;
- il sistema deve essere in grado di trasmettere un primo segnale di allerta entro 3 s dalla sua messa in modalità di emergenza da parte dell’operatore, o automaticamente al ricevimento di un segnale da un impianto di rivelazione;
- il sistema deve essere in grado di trasmettere segnali di allerta e messaggi vocali a una o più aree contemporaneamente;
- l’operatore del sistema deve essere in grado di ricevere in qualsiasi momento, mediante un sistema di monitoraggio, le indicazioni del funzionamento corretto o meno delle parti relative al sistema di emergenza;
- l’avaria di un singolo amplificatore o di un circuito di altoparlante non deve dar luogo a una perdita di copertura in più di una zona di altoparlanti;
- tutti i messaggi devono essere chiari, brevi, univoci e, per quanto praticabile, pianificati in precedenza.
Quando si utilizzano messaggi preregistrati, essi devono essere conservati in forma non volatile, preferibilmente in una memoria allo stato solido, e la loro disponibilità deve essere continuamente monitorata.
I componenti dell’impianto EVAC
Rack – diffusione sonora- EVAC
Dal punto di vista della componentistica, l’impianto EVAC si presenta relativamente semplice, perché comprende innanzitutto la centrale di controllo e di comando. Si tratta di un armadio rack a pavimento (solitamente non a parete) che viene equipaggiato con:
- Moduli di zona pluricanale
- Microfono di emergenza
- Matrici audio master e slave
- Modulo UPS per l’alimentazione secondaria in caso di emergenza,
- Pannelli di chiusura e di areazione,
- Altri componenti.
L’impianto EVAC comprende quindi la base microfonica, che deve presentare i tasti che inoltrano i messaggi vocali a singole zone, coprendo le aree dell’edificio diverse in modo contemporaneo. Ci sono quindi i diffusori a parete (o a incasso) con morsetto ceramico a bordo.
L’impianto EVAC si definisce con cavi di connessione ignifughi (Norma CEI 20-105), resistenti al fuoco, tipo LoSH, con guaina viola, conformi al vigente regolamento CPR.
Tutti i componenti devono essere certificati, compresa la centrale di controllo e comando, quindi è fortemente sconsigliato lavorare con il fai da te in fase di assemblaggio, bensì di disporre della centrale già assemblata e certificata. La componentistica dell’impianto EVAC può quindi comprendere opzioni quali AM/FM e possibilità di inserire chiavette USB, MP3, CD e DVD, in quanto è previsto dalla norma che l’impianto possa adempiere anche ad altre funzioni, come ad esempio la diffusione di musica o messaggi pubblicitari.
Dove sono richiesti gli EVAC?
I sistemi EVAC sono normalmente richiesti in ambienti affollati quali aerostazioni, attività commerciali di grandi superfici, scuole con elevata densità di persone, strutture sanitarie pubbliche e private, uffici di grandi dimensioni, ecc. Per esempio, all’interno del DM 16/08/96 e s.m. relativo ai locali di pubblico spettacolo, al Titolo XIV “Sistemi di allarme” si legge: «I locali devono essere muniti di un sistema di allarme acustico realizzato mediante altoparlanti con caratteristiche idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio.
Il comando di attivazione del sistema di allarme deve essere ubicato in un luogo costantemente presidiato.
Quali strutture devono installare un impianto EVAC?
In linea di principio la decisione di installare un impianto EVAC di diffusione sonora per evacuazione spetta al proprietario della struttura o al datore di lavoro sulla base della valutazione dei rischi e alla normativa vigente. La valutazione dei rischi viene svolta dal corpo dei Vigili Del Fuoco che dopo un’analisi in loco rilascia il CPI (Certificato Prevenzione Incendio) sulla base del sopralluogo effettuato. Tuttavia ci sono alcune disposizioni di prevenzione incendi e/o di sicurezza sul lavoro che chiedono esplicitamente l’installazione dell’EVAC per alcune attività:
- Centri commerciali e negozi con superficie maggiore di 400 mq. (DM 27/07/2010) (Attività 69 DPR 151/11)
- Uffici con più di 100 persone (DM 23/06/2016)
- Locali di pubblico spettacolo (DM 19/8/96) (Attività 65)
- Strutture alberghiere (Non estesa ai rifugi ed attività ricettivo turistiche all’aria aperta come campeggi DM 09/08/2016)
- Edifici scolastici (> 501 persone – DM 26/8/92) (Attività 67 DPR 151/11)
- Strutture sanitarie pubbliche e private (DM 18/9/02) (Attività 68)
- Impianti sportivi al chiuso con più di 1000 spettatori (DM 18/3/96 agg. D.M. 06/06/05) (Attività 65)
- Edifici di interesse storico ed artistico quali musei, gallerie, biblioteche, ecc. (DM 20/5/92 n. 569 e DPR 30/6/95 n. 418)(Attività 72 DPR 151/11)
- Metropolitane (DM 11/1/88 – DM 21/10/2015) (Attività 78 DPR 151/11 equiparata ad attività 87 del DM 16/02/82 (Attività 69 DPR 151/11)
- Uffici di nuova realizzazione (o oggetto di ristrutturazione o nuovo insediamento) con più di 100 presenze (DM 22/6/2006) (71). Inoltre in tutte le attività progettate con il nuovo codice DM 03/08/2015 che hanno impianti IRAI con livello di prestazione 4.
Una corretta installazione degli impianti EVAC
È compito del progettista valutare e comunicare la necessità di inserire un sistema EVAC in una struttura, così come di dimensionare correttamente l’impianto. All’installatore spetta la corretta esecuzione dell’opera. La base è che anche per gli impianti di evacuazione con sistemi vocali devono seguire la regola dell’arte e le installazioni degli EVAC ricadenti dell’ambito del DM 37/08 devono ottenere una certificazione specifica. Questa certificazione attesta che l’installazione ha rispettato ogni requisito di progetto, e sono stati utilizzati componenti certificati. Per ottenere tale certificazione (di rispondenza alla UNI ISO 7240-19) bisogna quindi disporre del progetto dell’impianto e delle certificazioni dei prodotti installati (conformi alle norme EN54-4, EN54-16, EN54-24) per la parte di alimentazione, del controllo e della segnalazione per sistemi vocali e degli altoparlanti.
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