La Commissione Vigilanza Pubblico Spettacolo CCVLPS

Quando si assiste a uno spettacolo di qualsiasi genere è bello arrivare sul luogo e trovare tutto pronto, in sicurezza e nella piena tutela della incolumità delle persone. Se ciò è possibile grande merito va alla Commissione Vigilanza Pubblico Spettacolo, i cui compiti sono quelli di accertare l’esistenza di determinate condizioni (come ad esempio sicurezza, conformità e igiene), svolgere verifiche sul luogo e fornire il consenso per l’evento. I membri sono nominati dal Prefetto a cadenza triennale e un ingegnere regionale competente a livello tecnico, ne è solitamente il responsabile. La commissione tecnica CCVLPS ha il compito di verificare che il pubblico possa assistere allo spettacolo in piena sicurezza.

A cosa serve la Commissione di Vigilanza Pubblico Spettacolo?

In fase preventiva, la Commissione esprime un parere sul progetto di nuovi impianti (teatri, cinema, locali, spazi pubblici, stadi) o su eventuali opere di rifacimenti e ristrutturazioni di quelli esistenti.
Verifica l’esistenza delle condizioni di agibilità, sicurezza, igiene e idoneità al fine di tutelare le persone prevenendo eventuali pericoli e cause di infortunio. Controlla l’esistenza della segnaletica interna e la rispondenza alle normative in essere.
Verifica che il personale preposto sia pronto a far rispettare le norme e i regolamenti, controllando il funzionamento dei sistemi di sicurezza.
E’ bene precisare che a seconda della capienza dell’impianto o del locale in questione, l’operato della Commissione Vigilanza Pubblico Spettacolo può variare.

Come organizzare un evento o uno spettacolo pubblico

Come organizzare un evento o uno spettacolo pubblico

Mi piacerebbe sapere come organizzare un evento a favore di… Quante volte si è udita questa frase?

Chi possiede un locale oppure opera per qualche associazione, sa bene che per organizzare un evento come un concerto, una serata musicale oppure una manifestazione in piazza, sono necessari dei permessi specifici che vanno richiesti a determinati organi, primo fra tutti il Comune. Sebbene siano in molti a pensare che questa sia solo una seccatura burocratica, in realtà è un giusto agire per tutelare le persone che parteciperanno all’evento garantendo loro sicurezza dal punto di vista fisico, acustico e sanitario.

Infatti, la Commissione Comunale di Vigilanza sui locali pubblici sarà quell’organismo che potrà concedere l’idoneità dell’area e delle strutture, fino a 5000 spettatori.

Come organizzare un evento: perché interviene la Commissione Comunale di Vigilanza?

Fin dal 2002 è istituita una Commissione Comunale che ha il compito di verificare lo stato strutturale e organizzativo dei locali adibiti a spettacoli pubblico: pub, discoteche, centri sportivi e via dicendo. In realtà si tratta di un gruppo di persone di formazione tecnica in grado di valutare se un ambiente ha tutte le carte in regola per poter organizzare uno spettacolo accogliendo il pubblico.

  • Verificare le condizioni di sicurezza del luogo, a livello generale e strutturale
  • Controllare la situazione igienico sanitaria degli ambienti stessi o circostanti e comunque strettamente correlati allo spazio adibito a spettacolo
  • Assicurare la presenza di indicazioni specifiche (secondo normativa) che possano favorire la sicurezza e il comportamento delle persone in caso di emergenze
  • Verificare il regolare funzionamento degli impianti, dei meccanismi e delle attrezzature che verranno impiegati durante lo spettacolo e dei sistemi di sicurezza.

Se non si sa come organizzare un evento pubblico, è palese che la richiesta di intervento della Commissione può essere fatta da chi si cura dell’organizzazione, da chi gestisce locali pubblici, da associazioni che desiderano organizzare una manifestazione o uno spettacolo: in questi casi è necessario rivolgersi al Comune in cui avrà luogo l’evento, chiedendo una verifica di fattibilità e un rilascio di agibilità ed esercizio, tramite lo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP).

Parco Agrisolare, Rivoluzione verde e transizione ecologica del PNRR

La misura “Parco Agrisolare“, Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR, Componente 1 “Economia circolare e agricoltura sostenibile”, Investimento 2.2, si pone come obiettivo di sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica solare fotovoltaica nel settore agricolo e agroindustriale, escludendo il consumo di suolo.

In particolare, la Misura prevede la selezione e il finanziamento d’interventi che consistono nell’acquisto e posa in opera di pannelli FV sui tetti di fabbricati strumentali all’attività delle imprese beneficiarie.

Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più interventi complementari di riqualificazione dei fabbricati ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture quali la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dai tetti, la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di un sistema di aerazione. Congiuntamente alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp, sarà possibile richiedere un contributo per l’installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica e/o di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile.

Con riferimento alla misura “Parco Agrisolare“, sono identificati quattro specifici target da rispettare. In particolare, i primi tre target consistono nell’individuazione dei progetti beneficiari con un valore totale delle risorse finanziarie assegnate all’investimento pari rispettivamente al 30% nel 2022, al 50% nel 2023 e al 100% nel 2024. In ultimo, attraverso la Misura, si dovrà conseguire l’installazione di almeno 375 MW di nuovi impianti solari fotovoltaici.

Privacy videosorveglianza

Quando si parla di videosorveglianza in azienda si aprono spesso grandi discussioni, che si dividono fra la richiesta di controllo/sicurezza da parte dei proprietari e quella di privacy dei lavoratori.
Esistono regole ben precise in merito alla videosorveglianza in azienda, scopriamole insieme per fare chiarezza.

Videosorveglianza in azienda: regole e normativa

Le aziende vogliono installare impianti di videosorveglianza sul posto di lavoro per ragioni naturali, quali la sicurezza, con lo scopo di creare un deterrente per furti, intrusioni e violazioni.
Altrettanto spesso, però, il datore di lavoro può cedere alla tentazione di installare la videosorveglianza in azienda per controllare i propri dipendenti.
Ce lo raccontano diversi episodi di cronaca, alcuni con risvolti imbarazzanti come vedremo fra qualche riga.
Il punto è che installare videocamere in azienda senza opportune autorizzazioni per controllare il personale va contro la normativa vigente.
Si tratta della Legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori) che all’art. 4 vieta l’uso di impianti audiovisivi e altre apparecchiature atte al controllo a distanza del personale dipendente.
Non solo, lo statuto dei lavoratori è richiamato anche dalla normativa sulla privacy (D.Lgs n.196/2003 e dal D.lgs. n. 101/2018, nello specifico l’articolo 114).

Videosorveglianza e privacy, un breve riepilogo del contesto normativo che regola l’installazione e l’utilizzo di un sistema di videosorveglianza:

  • Circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro n. 5/2018;
  • Delibera del Garante [doc. web. n. 9058979] 11 ottobre 2018 “Elenco delle tipologie di trattamenti soggetti a requisito di valutazione d’impatto sulla protezione dei dati ai sensi dell’art. 35, comma 4, del Regolamento (UE) n. 2016/679”;
  • Provvedimento generale del Garante in materia di videosorveglianza dell’ 8 aprile 2010, (alla luce del D.Lgs. 101/2018).
  • GDPR – Regolamento 2016/679 dell’Unione Europea
  • Linee Guida 3/2019 del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati
  • Guida in materia di valutazione d’impatto sulla protezione dei dati WP 248
  • il DM 37/2008;
  • il D.lgs. 81/2008 (TU Sicurezza).

Come si può installare la videosorveglianza in azienda rispettando la privacy (e senza incorrere in accuse e sanzioni)?

Lo Statuto dei Lavoratori vieta la videosorveglianza sul posto di lavoro per controllare i dipendenti, ma l’azienda può procedere con l’installazione per ragioni di sicurezza se segue un procedimento preciso.

Detrazione cancello elettrico 2021: come funziona?

Conosci già la detrazione cancello elettrico 2021? Si tratta di una possibilità interessante, se vuoi automatizzare il tuo cancello di casa e agevolare l’ingresso alla tua abitazione.
La detrazione cancello elettrico 2021 è, in pratica, la possibilità di ottenere una detrazione fiscale del 50%, fino a un massimale di 96.000€ sull’installazione di questo dispositivo.

Detrazione cancello elettrico 2021: cosa devi considerare

Quando si decide di installare un nuovo cancello nell’abitazione, è bene tenere conto di due fattori:

  • la disponibilità economica (tenendo sempre in considerazione la detrazione cancello elettrico 2021)
  • le ragioni logistiche

Per ragioni logistiche si intendono tutti quei fattori che spingono verso la scelta di un cancello piuttosto che un altro.
Può trattarsi della posizione del cancello, della semplicità/difficoltà di installazione, della presenza o meno di sezioni elettrificate e di altri fattori che incidono sui costi e sulla logistica.

Disporre di un cancello elettrico però è una grande comodità, soprattutto se l’abitazione si trova lungo una strada, ancor più se è stretta o trafficata e costringe chi guida a lasciare la macchina in posizioni strane, per poter aprire il cancello ed entrare.

PIANO TRANSIZIONE 4.0

Piano Transizione 4.0

Il Piano Transizione 4.0 è la nuova politica industriale del paese, votata fin da subito alla sostenibilità e all’inclusione.
Ma cos’è il Piano Transizione 4.0 nel dettaglio? Cosa si intende per Piano Transizione 4.0 bonus macchinari?

Approfondiamo cosa prevede il piano, come si accede alle agevolazioni, a quanto ammontano le aliquote spettanti e come utilizzare i crediti d’imposta.

Cos’è il Piano transizione 4.0

Il Piano Transizione 4.0 è l’iniziativa con cui il Mise, Ministero dello Sviluppo Economico ha introdotto un incentivo per invitare le imprese a fare investimenti in beni strumentali nuovi.
In termini di finanziamento, alla base del Piano ci sono:

  • Le risorse stanziate dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178 del 30/12/2020, articolo 1, comma 1051 e seguenti)
  • Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) a cui è collegata la legge, che stanzia oltre 24 miliardi di euro per il biennio 2021-2022.
  • Nella pratica, l’incentivo, chiamato anche “bonus macchinari” consiste in un credito d’imposta il cui importo è commisurato al costo dei beni acquistati.

Il Piano Transizione 4.0 si propone quindi lo scopo di incentivare l’innovazione e la cosiddetta Industria 4.0, (link alla pagina) attraverso delle agevolazioni fiscali che vengono elargite in forma di credito d’imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali.

Tessera Sanitaria Elettronica per le prestazioni del SSN e il Green Pass Covid: come si ottiene e si utilizza attivandola come Carta Nazionale dei Servizi.

Tessera Sanitaria Elettronica e attivarla come CNS

Tessera Sanitaria Elettronica- Carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS)

A partire dal 2011 i cittadini italiani hanno iniziato a ricevere gratuitamente la Tessera Sanitaria Elettronica, che svolge anche la funzione di Carta nazionale dei Servizi (CNS) e consente ai cittadini residenti l’accesso sicuro ad una serie di servizi online erogati da tutte le Pubbliche Amministrazioni (compreso ad esempio il rilascio del Green Pass Covid).

Vediamo come funziona e come si attiva.

Tessera Sanitaria Elettronica: rilascio

La Tessera Sanitaria-Carta Nazionale dei Servizi (TS-CNS) si riceve automaticamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, quando la ASL comunica i dati di assistenza al Sistema TS.

Ai nuovi nati, dopo l’attribuzione del codice fiscale da parte del Comune o di un ufficio dell’Agenzia delle Entrate, viene inviata automaticamente una tessera con validità di un anno, che poi verrà sostituita alla sua scadenza con la tessera con scadenza standard, una volta acquisiti i dati di assistenza dalla ASL competente. Per ottenere la tessera sanitaria elettronica, nel caso in cui non si sia ancora ricevuta, è possibile rivolgersi alla propria ASL=ULSS di appartenenza.

Per il rilascio del codice fiscale è invece necessario rivolgersi ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

Tessera Sanitaria Elettronica: validità 

TS-CSN Microcip

La Tessera Sanitaria Elettronica ha una validità di 6 anni, è dotata di un microchip che contiene i dati anagrafici del Titolare ed un Certificato di Autenticazione necessario per l’identificazione del proprietario all’interno dei sistemi informatici della Pubblica Amministrazione.

La nuova versione della Tessera Sanitaria rappresenta così l’evoluzione tecnologica della Tessera senza chip consentendo di accedere, oltre che ai servizi sanitari normalmente fruibili con la TS, anche ai servizi offerti online della PA in assoluta sicurezza e nel rispetto della privacy.

CE
LA MARCATURA CE, NELL’UNIONE EUROPEA

La Marcatura CE è la dichiarazione obbligatoria, rilasciata dal fabbricante di un prodotto regolamentato nell’Unione Europea, che il prodotto è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dalle direttive applicabili. Il marchio CE è un contrassegno stampato sui prodotti immessi sul mercato comunitario, e significa che tali prodotti sono conformi ai requisiti essenziali di sicurezza di una direttiva “Nuovo approccio”.
Per tale obiettivo, fondamentali sono le Direttive comunitarie, che, dopo la Risoluzione del Consiglio Europeo del 7 maggio 1985, hanno modificato radicalmente la regolamentazione ed il controllo del mercato interno, con strumenti originali ed innovativi.
Tali Direttive, riguardano sia le categorie di prodotti di uso professionale ed industriale, sia i prodotti destinati ai consumatori finali (es. prodotti elettrici, giocattoli …..), sono dette del “Nuovo Approccio”.
Una caratteristica rilevante di tali direttive consiste nella possibilità per il fabbricante di utilizzare le norme tecniche armonizzate per soddisfare la garanzia di una produzione rispondente ai requisiti essenziali di sicurezza e quindi, per apporre legittimamente la marcatura CE sul prodotto.

Norma CEI 64-21

Pubblicata la Nuova Norma CEI 64-21 “Ambienti residenziali. Impianti adeguati a persone con disabilità e/o specifiche necessità

Nel mese di giugno 2021, è stata pubblicata, la Norma CEI 64-21 “Ambienti residenziali. Impianti adeguati all’utilizzo da parte di persone con disabilità o specifiche necessità”, che sostituisce completamente la Specifica Tecnica CEI 64-21, del dicembre 2016.

Infatti la Norma CEI 64-21, è stata pubblicata per la prima volta nel 2017 come specifica tecnica, e fornisce le prescrizioni da applicarsi agli impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale situate all’interno del condominio di unità abitative mono o plurifamiliari, adeguati all’utilizzo da parte di persone con disabilità o specifiche necessità nei casi in cui vengano espressamente richieste dal committente.

Queste prescrizioni sostituiscono, integrano o modificano quelle riportate nel Capitolo 37 della Norma CEI 64-8.

Il documento identifica la “persona con disabilità o specifiche necessità (nel seguito PNA)” tenendo conto del Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236, come:

…persona con ridotta o impedita capacità motoria e/o sensoriale in forma permanente o temporanea, causata da infortuni, menomazioni, malattie o per età avanzata, non in grado di fruire degli spazi in cui risiede e delle relative attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia…

Prestazione energetica negli edifici

Prestazione energetica negli edifici

La norma UNI 15232 ha a che fare in maniera netta con l’efficienza energetica negli edifici. Un tema che ha un’importanza fondamentale nell’ottica della sostenibilità, dal momento che buona parte delle emissioni di CO2 e dei consumi energetici è legata proprio a questi ambienti.
In particolare, questa norma è molto importante in ambito Building Automation: i sistemi di automazione e controllo degli edifici sono infatti in grado di massimizzare l’efficienza energetica degli impianti tecnici dell’edificio in relazione alle condizioni ambientali esterne e ai differenti profili di utilizzo e occupazione dei singoli ambienti.

Che cos’è la UNI EN 15232 sulla prestazione energetica degli edifici

La norma europea UNI 15232 è stata introdotta per la prima volta nel 2012 (elaborata dal Comitato tecnico CEN/TC 247) e successivamente modificata e integrata nel 2017.
Costituisce uno degli standard normativi per applicare la Direttiva EPBD sul contenimento energetico degli edifici.
La UNI EN 15232 “Prestazione energetica degli edifici – Incidenza dell’automazione, della regolazione e della gestione tecnica degli edifici” definisce i metodi per la valutazione del risparmio energetico raggiungibile negli edifici attraverso la Building Automation e sistemi di monitoraggio e controllo.
L’aspetto cruciale della norma è infatti quello di specificare una lista estremamente strutturata delle funzioni di controllo (ad esempio, controllo del riscaldamento) automazione e gestione tecnica degli edifici che contribuiscono alla prestazione energetica degli stessi.

Le definizioni della UNI EN 15232

  • La UNI EN 15232 contiene definizioni estremamente importanti in ambito Building Automation, quali:
    BAC (Building Automation and Control): si tratta di ogni prodotto, software o sistema in grado di automatizzare, controllare, monitorare ed ottimizzare una o più porzioni/attività di impianto, favorendone il risparmio energetico, la manutenzione e la sicurezza;
  • BACS (BAC System): in questo caso il riferimento è al funzionamento coordinato dei diversi BAC, attraverso l’interconnessione con tutti gli impianti dell’edificio, favorendone il risparmio energetico, la manutenzione e la sicurezza dell’intero sistema edificio-impianti;
  • TMB (Technical Building Management) e TBS (Technical Building System):
    trattasi di un BACS di tipo evoluto, comprensivo di data collection, reportistica, contabilizzazione dei consumi, attività operative e gestionali anche infrastrutturali, ecc., a supporto delle attività di building management.
  • BEMS (Building Energy Management System): il sistema o la piattaforma per gestire l’edificio, monitoraggio in tempo reale, dei consumi di energia e il rendimento del Sistema edificio-impianto lungo tutto il suo ciclo di vita.
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