ARERA semplifica la procedura d’installazione di impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 800 W e di impianti “Plug & Play”

ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) si adegua a tale esigenza con la delibera 315/2020/R/eel che interviene a semplificare le procedure di installazione previste dal Testo Integrato Connessioni Attive (TICA) riguardanti impianti fotovoltaici con produzione inferiore a 800 W, da installare presso punti di connessione in cui è già attivo un contratto di fornitura di energia elettrica in prelievo con potenza disponibile non inferiore alla potenza dell’impianto di produzione da connettere.
Il provvedimento comprende anche quegli impianti di produzione cosiddetti “Plug & Play” (letteralmente “collega e usa”) con potenza attiva nominale inferiore o uguale a 350 W (realizzati secondo la Norma CEI-21) completi e pronti alla connessione diretta tramite spina a una presa dedicata e visivamente identificabile rispetto alle altre prese all’interno dell’impianto elettrico dell’unità di consumo.

Il preventivo scritto è d’obbligo per legge

A tutti fa sapere quanto si andrà a spendere quando si ha intenzione di commissionare un lavoro, sia esso un impianto, una ristrutturazione, un rifacimento oppure una nuova opera. Spesso ci si imbatte in preventivi poco chiari, prezzi sommari e troppo indicativi, a volte anche “a voce”.

Secondo la legge, invece, vi è obbligo di preventivo scritto per tutti quei professionisti registrati e iscritti a un ordine oppure autorizzati ufficialmente da enti e organi superiori a svolgere determinati lavori: elettricisti, commercialisti, periti, ingegneri, architetti, ecc.).

La legislazione riguardante l’obbligo di preventivo: le due leggi principali

Esistono principalmente due normative fondamentali che regolamentano la materia inerente l’obbligo di preventivo scritto da parte dei professionisti e aziende:

  • Nei suoi articoli la Legge 1/2012 esprime due punti essenziali, ossia la totale abrogazione dei prezzi professionali e la transazione della quota al momento dell’assegnazione della mansione. Con questa clausola, il professionista e il cliente possono stabilire liberamente le quote, ma in modo equo in base al servizio da svolgere e al rilievo del lavoro da eseguire. Ciò vuol dire che non sempre sono ammessi prezzi standardizzati, ma è bene che il professionista indichi e quantifichi esattamente in cosa consiste l’intervento, sia dal punto di vista pratico che economico.

La Legge 124/2017, invece, va a modificare l’articolo 9 della normativa del 2012:

Interruttori differenziali di tipo B: quando installazione è obbligatoria?

Le normative di mercato più recenti richiamano gli installatori all’utilizzo di interruttori differenziali di tipo B che devono esser presenti all’interno dei quadri di controllo e comando delle apparecchiature e degli impianti elettrici, domestici e industriali. Infatti, gli interruttori di tipo A e AC palesano qualche lacuna nel rilevare possibili dispersioni che potrebbero verificarsi nei moderni apparecchi che contemplano l’impiego di tecnologie elettroniche di potenza.

I differenziali di Classe B si presentano quindi più affidabili. Sebbene i dispositivi differenziali di tipo A e AC siano comunque conformi alle normative CEI EN 61008 e 61009, in caso di anomalie il loro funzionamento potrebbe essere compromesso e non attivarsi in caso di necessità.

Cos’è il differenziale?

L’interruttore differenziale è un dispositivo di sicurezza che interviene in caso di problemi relativi alla corrente, togliendo alimentazione e mettendo così in protezione tutte le apparecchiature e l’impianto elettrico della casa o dell’azienda. Se in ambiente domestico è sufficiente un interruttore per un’intera abitazione, nel campo industriale è opportuno prevedere un differenziale per ciascuna area operativa o, ancor più specificatamente, per ciascun macchinario, in modo da non fermare l’intera produzione in caso di attivazione.

Fascicolo Tecnico

Fascicolo Tecnico: l’importanza delle saldature e il Welding Book

Parte 02

Il fascicolo tecnico deve essere realizzato, altresì, non unicamente per impianti e macchinari produttivi, ma anche in seguito alla costruzione, installazione e collaudo di un dispositivo elettrico o elettronico, come può essere, ad esempio, un cancello automatico oppure un’apertura comandata elettricamente, sia in prossimità sia a distanza.

Anche in questo caso il fascicolo tecnico deve essere curato e stilato da un esperto che abbia conoscenza degli aspetti inerenti la parte tecnica e il comparto legislativo: generalmente si sceglie un membro esterno dotato di qualifica, come ad esempio un perito o ingegnere. Redigere un fascicolo tecnico non è cosa semplice, richiede tempo e competenza, ma rappresenta il primo passo (forse quello più lungo e “burocratico”) per ottenere la marcatura CE di conformità.

Dopo aver capito l’importanza che riveste il fascicolo tecnico relativo ad un macchinario o ad un impianto e aver compreso come questo non sia unicamente paragonabile al manuale di istruzione, desideriamo focalizzarci su un aspetto relativamente importante, ovvero le saldature.

Infatti, statisticamente si evince come molti infortuni sul lavoro scaturiscano da problemi derivanti dalla scarsa qualità delle saldature che uniscono lamierati, componenti o parti metalliche. Rammentando che il fascicolo tecnico non va assolutamente consegnato al cliente e nemmeno all’utilizzatore del macchinario, sarebbe buona cosa (e consigliabile) che il costruttore inserisse al suo interno anche una mappa delle saldature oltre ai disegni costruttivi.

L’intero fascicolo tecnico andrebbe conservato presso il costruttore per dieci anni dall’ultimo esemplare di dispositivo prodotto a cui fa riferimento la documentazione.

Il fascicolo tecnico

Il fascicolo tecnico: tutto quello che c’è da sapere

Prima parte

Quello che viene definito “volgarmente” (e superficialmente) manuale di istruzioni, in realtà dovrebbe essere chiamato fascicolo tecnico e dovrebbe accompagnare qualsiasi macchinario, installazione o impianto, di tipo industriale o commerciale. La compilazione di tale documento pone il costruttore al riparo da eventuali contestazioni da parte degli utilizzatori, ma tutela anche questi ultimi indicando loro le corrette metodologie di funzionamento, permettendo alla macchina di essere utilizzata nel migliore dei modi.

Per questo, scrivere il fascicolo tecnico è un obbligo per chi progetta, sviluppa e costruisce un’attrezzatura, ma al tempo stesso è obbligatorio, per chi la usa, conservare il manuale istruzioni e metterlo a disposizione di chi lavora sull’impianto.

Ciò sbroglia il campo da un equivoco: il fascicolo tecnico non è solo il manuale di istruzioni, quindi, i due documenti non sono la stessa cosa.

E’ fatto obbligo al costruttore stilare il fascicolo, ma allo stesso modo l’eventuale importatore di un prodotto extra UE è chiamato a sostituirsi al produttore e quindi spetta a lui la compilazione e la redazione dell’intera documentazione tecnica.

Cos’è il fascicolo tecnico?

Il fascicolo tecnico è disciplinato dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE e dal Nuovo Regolamento Macchine 2021, a testimonianza dell’obbligatorietà del manuale e dei ferrei criteri che la sua compilazione deve rispettare.

Potremmo erroneamente intendere il fascicolo tecnico come composto da un manuale e da una dichiarazione di conformità, ma in realtà viene definito come la raccolta di tutti i documenti prodotti nelle fasi di progettazione, sviluppo, fabbricazione e collaudo. Esso contiene i calcoli relativi alla struttura e alla meccanica, la descrizione dei materiali impiegati, eventuali schemi elettrici, la dicitura espressa dei possibili rischi, le corrette norme d’uso, le indicazioni in caso di problemi, i disegni costruttivi e tutto quanto concerne la compatibilità e le caratteristiche del prodotto. Anche se spesso l’acquirente non ne considera l’importanza, il fascicolo tecnico rappresenta un elemento chiave della fornitura ed è parte della stessa.

Il Prezzo della Pizza è Salito 2.5 Volte più Velocemente dell’Inflazione: Perché?

  • Una pizza margherita costa il 30% in più rispetto a un anno fa (Bloomberg).
  • Mentre l’inflazione in Italia è attualmente all’8.3% (Istat).

Come mai questo divario?

Una possibile spiegazione si trova a 1000 km ad ovest di Napoli, in Spagna. Seguendo le ultime statistiche di Reuters, il paese produttore del 40% di olio nel mondo quest’anno ha sofferto una siccità senza precedenti che ha distrutto quasi la metà degli uliveti. Gli esperti prevedono un crollo di quasi il 50% della produzione per il 2023, riducendo le scorte mondiali di olio d’oliva del 10%. In Italia, il prezzo dell’olio d’oliva è salito di oltre il 30%. Ma non è solo l’olio d’oliva ad alzare i prezzi delle nostre pizze. 

Alla base di una pizza ci sono diverse materie prime come: farina, pomodori, mozzarella e soprattutto energia.

Ognuno dei quali appartiene ai due settori più colpiti dall’inflazione secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI): quello energetico e quello alimentare. Vediamoli nel dettaglio attraverso le analisi del famoso Pizza Margherita Index di Bloomberg.

Il Caro Pasta 2023: i prezzi schizzano del +17% mettendo a dura prova i consumatori

Secondo gli ultimi dati Istat, la pasta ha visto lievitare i suoi prezzi del 17% tra marzo e aprile 2023. Questo significa che l’aumento si è verificato 2 volte più velocemente dell’inflazione. L’attuale situazione è finita sotto la lente d’ingrandimento di diverse organizzazioni pubbliche come la Commissione di allerta rapida per il monitoraggio dei prezzi.

Perchè si è verificato ciò?

L’aumento del prezzo della pasta si sta verificando da anni ormai. Se inizialmente si è verificato per motivi legati ai costi di produzione come il costo del grano e dell’energia sia per via di raccolti non redditizi che per il conflitto Russo-Ucraino, attualmente, la motivazione cardine è una forte speculazione da parte dei principali produttori.

Adolfo Urso , il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha convocato la Commissione di allerta rapida istituita con il Decreto Trasparenza e avrà il compito di monitorare la situazione.

Speculazione, aumento del costo delle materie prime e dell’energia:  l’impatto sul prezzo della pasta. Il costo delle materie prime per la produzione della pasta, come il grano, è aumentato significativamente negli ultimi anni.

Da giugno 2021 a gennaio 2022, il grano è stato soggetto ad un incremento del prezzo pari al 90% sulla borsa merci di Foggia (istituita nel 2017 per i prodotti cerealicoli).

Bando Parco Agrisolare: incentivi per le imprese agricole

E’ in arrivo il nuovo bando Parco Agrisolare 2023 che metterà a disposizione un miliardo di euro per agevolare le installazioni di pannelli fotovoltaici sul tetto presso le aziende di produzione agricola, di trasformazione agricola, di agroindustria e zootecniche.

L’obiettivo del nuovo bando vuole essere quello di dare maggiore sostenibilità al comparto agricolo, incentivando le aziende del settore e dando loro l’opportunità di ottenere energia da fonti naturali riducendo praticamente a zero i consumi delle attuali fonti del suolo.

In realtà già a fine anno 2022 alcune imprese del settore avevano beneficiato di un fondo pari a 500 milioni di euro che aveva dato all’intero movimento un importante impulso ai fini di un risparmio finanziario ed energetico al tempo stesso. Dobbiamo precisare che la cifra messa a disposizione qualche mese fa era di 1,5 miliardi di euro, ma solo un terzo venne assorbito dalle imprese richiedenti.

Un nuovo Bando Parco Agrisolare 2023?

Ora il nuovo bando riutilizza il precedente avanzo, ma sono mutate alcune condizioni, divenute così più favorevoli e attrattive:

  • Incremento del contributo a fondo perso alle imprese agricole sull’intero territorio italiano
  • Nuova ridefinizione di autoconsumo condiviso
  • Innalzamento soglia installabile, da 500 kWp a 1 MWp
  • Cambiamento del concetto di vincolo di autoconsumo e (spesso) sua eliminazione
  • Raddoppio della potenza installabile senza attingere dalle risorse del suolo
  • Raddoppio della spesa minima ammessa per sistemi di ricarica e accumulo di energia, da 50 mila a 100 mila euro.
  • Suddivisione dell’incentivo

Per rendere ancora più precise le condizioni da sottoporre alle aziende, al fine di favorirne l’interesse e di poter calibrare gli investimenti, l’incentivo di un miliardo di euro viene così suddiviso.

  • Imprese di produzione agricola (775 milioni di euro): saranno 775 milioni di euro i fondi destinati a questo genere di imprese. La percentuale dell’80% su uno stanziamento di 700 milioni sarà a fondo perso con vincolo di autoconsumo (es eventuale condivisione), mentre i restanti 75 milioni di euro saranno a fondo perso in percentuale del 30% ma senza il vincolo di autoconsumo.
  • Imprese di trasformazione agricola (150 milioni di euro): tali aziende potranno godere dell’80% a fondo perso su un complessivo a loro destinato di 150 milioni di euro, senza vincolo di autoconsumo.
  • Imprese di agroindustria (75 milioni di euro): gli ultimi 75 milioni di euro sono per le imprese agroindustriali, le quali avranno il 30% a fondo perso senza vincolo di autoconsumo.

La Commissione Vigilanza Pubblico Spettacolo CCVLPS

Quando si assiste a uno spettacolo di qualsiasi genere è bello arrivare sul luogo e trovare tutto pronto, in sicurezza e nella piena tutela della incolumità delle persone. Se ciò è possibile grande merito va alla Commissione Vigilanza Pubblico Spettacolo, i cui compiti sono quelli di accertare l’esistenza di determinate condizioni (come ad esempio sicurezza, conformità e igiene), svolgere verifiche sul luogo e fornire il consenso per l’evento. I membri sono nominati dal Prefetto a cadenza triennale e un ingegnere regionale competente a livello tecnico, ne è solitamente il responsabile. La commissione tecnica CCVLPS ha il compito di verificare che il pubblico possa assistere allo spettacolo in piena sicurezza.

A cosa serve la Commissione di Vigilanza Pubblico Spettacolo?

In fase preventiva, la Commissione esprime un parere sul progetto di nuovi impianti (teatri, cinema, locali, spazi pubblici, stadi) o su eventuali opere di rifacimenti e ristrutturazioni di quelli esistenti.
Verifica l’esistenza delle condizioni di agibilità, sicurezza, igiene e idoneità al fine di tutelare le persone prevenendo eventuali pericoli e cause di infortunio. Controlla l’esistenza della segnaletica interna e la rispondenza alle normative in essere.
Verifica che il personale preposto sia pronto a far rispettare le norme e i regolamenti, controllando il funzionamento dei sistemi di sicurezza.
E’ bene precisare che a seconda della capienza dell’impianto o del locale in questione, l’operato della Commissione Vigilanza Pubblico Spettacolo può variare.

Come organizzare un evento o uno spettacolo pubblico

Come organizzare un evento o uno spettacolo pubblico

Mi piacerebbe sapere come organizzare un evento a favore di… Quante volte si è udita questa frase?

Chi possiede un locale oppure opera per qualche associazione, sa bene che per organizzare un evento come un concerto, una serata musicale oppure una manifestazione in piazza, sono necessari dei permessi specifici che vanno richiesti a determinati organi, primo fra tutti il Comune. Sebbene siano in molti a pensare che questa sia solo una seccatura burocratica, in realtà è un giusto agire per tutelare le persone che parteciperanno all’evento garantendo loro sicurezza dal punto di vista fisico, acustico e sanitario.

Infatti, la Commissione Comunale di Vigilanza sui locali pubblici sarà quell’organismo che potrà concedere l’idoneità dell’area e delle strutture, fino a 5000 spettatori.

Come organizzare un evento: perché interviene la Commissione Comunale di Vigilanza?

Fin dal 2002 è istituita una Commissione Comunale che ha il compito di verificare lo stato strutturale e organizzativo dei locali adibiti a spettacoli pubblico: pub, discoteche, centri sportivi e via dicendo. In realtà si tratta di un gruppo di persone di formazione tecnica in grado di valutare se un ambiente ha tutte le carte in regola per poter organizzare uno spettacolo accogliendo il pubblico.

  • Verificare le condizioni di sicurezza del luogo, a livello generale e strutturale
  • Controllare la situazione igienico sanitaria degli ambienti stessi o circostanti e comunque strettamente correlati allo spazio adibito a spettacolo
  • Assicurare la presenza di indicazioni specifiche (secondo normativa) che possano favorire la sicurezza e il comportamento delle persone in caso di emergenze
  • Verificare il regolare funzionamento degli impianti, dei meccanismi e delle attrezzature che verranno impiegati durante lo spettacolo e dei sistemi di sicurezza.

Se non si sa come organizzare un evento pubblico, è palese che la richiesta di intervento della Commissione può essere fatta da chi si cura dell’organizzazione, da chi gestisce locali pubblici, da associazioni che desiderano organizzare una manifestazione o uno spettacolo: in questi casi è necessario rivolgersi al Comune in cui avrà luogo l’evento, chiedendo una verifica di fattibilità e un rilascio di agibilità ed esercizio, tramite lo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP).

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